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Una casa editrice a pagamento è anche una casa editrice che non venderà il tuo romanzo. Come mai? In questo articolo ti spiego quali sono le implicazioni dell’editoria a pagamento (EAP), quali sono i campanelli d’allarme a cui prestare attenzione prima di affidare il tuo testo a qualcuno.
Una casa editrice a pagamento non è facilmente distinguibile per chi si affaccia per la prima volta al mondo dell’editoria, perciò è fondamentale sapere cosa cercare e valutare.
Una casa editrice a pagamento è una stamperia/tipografia che si spaccia per editore. Si propone per “pubblicare” libri, ma in realtà si limita a stamparli chiedendo denaro agli autori in maniera diretta o indiretta e promettendo di vendere in libreria (cosa che non accadrà mai).
Questo tipo di attività a pagamento fa leva sull’ambizione e sul portafoglio degli aspiranti scrittori ed è per questo che è anche detta “vanity press”.
Spesso autrici e autori desiderosi di pubblicazione si imbattono in allettanti banner pubblicitari con scritto “Pubblica con noi” oppure “Che aspetti? Inviaci il tuo romanzo”.
Altre volte partecipano a un concorso letterario e vincono o arrivano tra i primi dieci con conseguente pubblicazione. Peccato che tra le clausole del contratto ci sia poi il versamento di un contributo per la realizzazione del sito promozionale e di chissà cos’altro. Tutti questi casi sono riconducibili a case editrici a pagamento, che si pubblicizzano su social, forum per scrittori, siti e pubblicità su giornali e televisione (soprattutto negli ultimi tempi).Sfido chiunque a non pensare che forse sono serie, soprattutto dopo aver visto uno spot in tv o su una testata giornalistica nazionale. Eppure, a far dubitare deve essere proprio questa spasmodica ricerca di romanzi sempre nuovi e in rapida successione.
L’editore a pagamento di solito propone all’autore di acquistare un certo numero di copie del romanzo, dicendo che è una prassi normale e accettata. In realtà, non è affatto vero, è solo un modo per rientrare subito delle spese di produzione e guadagnarci su. In tutti i casi l’editore a pagamento si assicura solo una cosa: di incassare con certezza a discapito dell’autore.
Nella pratica che cosa significa? Che avendo già avuto il suo guadagno, l’editore/stampatore non ha alcun interesse a vendere il libro ad altri che all’autore, quindi le copie obbligatorie d’acquisto saranno le uniche che gli interessa vendere.A questo punto, è chiaro che per un editore a pagamento non ha senso fare pubblicità per vendere il libro. L’unica pubblicità che gli interessa è quella per utile a persuadere gli autori a contattarlo, così da acquisire sempre più libri da stampare.
Un’altra tipologia di pubblicazione si ha con le case editrici a doppio binario, ovvero quelle che fanno pagare solo alcuni dei loro autori. Capire come avvenga la selezione tra autori di serie A e serie B non è dato sapere. Probabilmente non fanno pagare alcuni autori i cui testi sono già presentabili e che hanno magari un seguito o dei probabili acquirentiTante case editrici a pagamento si pubblicizzano molto sui social e sui giornali. Di solito, i loro messaggi fanno leva sul desiderio di pubblicare e invitano a inviare il manoscritto intero.
Se il catalogo della casa editrice presenta libri che coprono ogni branca dello scibile, oppure se l’editore è sconosciuto ma pubblica una quantità spropositata di titoli in un anno, allora è legittimo iniziare a nutrire dei sospetti.
La fase di editing, redazione e correzione bozze, di solito, è svolta dalla casa editrice, quindi la presenza delle norme redazionali sul sito è un po’ strana, sebbene non per forza allarmante.
Una casa editrice a doppio binario risponde sempre con celerità maggiore rispetto alle classiche. Anzi, è possibile pure che abbia impostato delle risposte automatiche che subito diano un riscontro positivo. Occhio, dunque, ai tempi.
Moltissimi editori a pagamento scrivono di essere distribuiti in libreria. Questa cosa è vera solo in parte, infatti essere (potenzialmente) distribuiti quasi mai significa essere presenti sugli scaffali. Infatti, tra accordi di distribuzione e mancato impegno dell’editore alla vendita, cioè l’editore non presenta né sponsorizza ai librai ciò che pubblica, i libri delle case editrici a pagamento possono talvolta essere ordinati su richiesta ma la maggior parte delle volte i librai non li ordinano perché non è conveniente. Quindi prima di accettare un contratto sarebbe bene fare un giretto in libreria e chiedere al libraio se ha mai visto libri di quella casa editrice o se ne ha mai ordinati.
Un’altra affermazione fatta dagli editori a pagamento è che il libro sarà ordinabile, e quindi presente, sui siti delle catene (come Mondadori, Feltrinelli, IBS). La verità? Se provate a cercare i titoli nei database di queste librerie, come già detto al punto 6, appariranno ma… solo perché in Italia qualsiasi libro con ISBN entra a far parte di un’anagrafe (di nome Arianna) che lo fa comparire automaticamente su tutti i database delle librerie, anche se quelle non li posseggono.
Cercare su forum per scrittori le opinioni di chi ha già pubblicato è un buon modo per farsi un’idea e valutare la serietà della casa editrice. Altrimenti si può sempre cercare di contattare qualche autore che ha pubblicato con quell’editore e chiedergli come si sia trovato. Forse è un po’ estremo ma legittimo.
Passiamo adesso ai segnali che si possono cogliere solo quando si arriva alla stipula del contratto di edizione. In questo caso il mio consiglio è di consultare un legale prima di firmare qualsiasi cosa. Attenzione soprattutto a questi quattro punti, che, se presenti, denunciano l’esistenza di un pagamento più o meno visibile:
Un editore investe in prima persona sulle opere che ritiene pubblicabili. Inoltre, si impegna a versare dopo un anno i proventi del diritto d’autore, definiti in percentuale e talvolta suddivisi anche con l’agente o agenzia letteraria che ha rappresentato l’autore.
Alla pubblicazione, l’editore dovrebbe impegnarsi nella promozione del libro e nella sua distribuzione, a seconda delle sue possibilità. Ciò non significa sicuro successo, perché anche l’editoria tradizionale ha le sue pecche: il gran numero di pubblicazioni, la difficoltà di accesso per gli esordienti, la cortina fumogena dietro i compensi e le vendite.
Oggi, oltre all’editoria classica esiste anche il self publishing, via impegnativa ma che può regalare delle soddisfazioni. Infatti, è bene precisare che pure gli editori classici a volte peccano nella promozione, però senza aver chiesto soldi all’autore.
Con ciò non si vuol dire che la via tradizionale sia impossibile, ma richiede anch’essa degli investimenti.Infatti, le case editrici oggi spesso richiedono romanzi già editati, proposti da agenti letterari, e non sono particolarmente propense ad accettare inediti da sconosciuti.Il consiglio che do, quindi, è di informarsi e valutare cosa si vuole davvero e, se si vuole investire, farlo su qualcosa che dia valore al romanzo, come un buon editing per esempio, e permetta sia di inviare il romanzo a una casa editrice sia di autopubblicarlo.
Credit foto: Michael Fallon da Unsplash.
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Buongiorno vorrei chiedervi di aiutarmi a pubblicare un libro che sto scrivendo al PC.
[…] la distribuzione e gran parte della promozione. Oggi, spesso, le case editrici potrebbero fare tutto questo dietro un compenso ed è una situazione particolare da valutare prima di […]