-
CATEGORIE
-
-
-
ULTIMI ARTICOLI
Oggi vorrei parlare di quanto costa un editing, per dare qualche punto fermo a chi scrive e fare chiarezza su ciò che i prezzi scritti su un sito o su una pubblicità possano significare.
Troppo spesso vedo annunci promozionali con prezzi così bassi da non essere adeguati neanche per una correzione bozze, quindi figuriamoci per un editing, e che generano solamente confusione in chi cerca un editor professionista. Perciò in questo articolo prenderò in esame le tariffe, la definizione dei preventivi e gli elementi da valutare quando si sceglie un editor.
La prima cosa che un autore potrebbe pensare di valutare, quando deve selezionare un editor freelance, è il costo totale dell’editing.
Poiché che viviamo nella magica era di Internet, la prima cosa che un autore fa è cercare online. Così si accorge di due cose:
A questo punto chi scrive sa che questi due fattori entrano in gioco nel determinare il costo finale dell’editing e richiedono un preventivo a diversi editor.
Il mio consiglio è di darsi un budget ed evitare di richiedere preventivi a un editor che abbia tariffe fuori dalle intenzioni di spesa preventivate. Infatti, stilare un preventivo è un’operazione che richiede tempo e impegno a qualsiasi professionista ( cosa significhi per i traduttori lo spiega molto bene la collega Martina Di Carlo in questo articolo). Allo stesso tempo, attenzione perché il costo non dovrebbe essere l’unico fattore rilevante nella scelta dell’editor.
L’editor che riceve una richiesta di preventivo deve compiere un’operazione preliminare: valutare il testo. Può farlo leggendolo integralmente o per saggi oppure effettuando una prova su alcune cartelle, in modo da avere un’idea della quantità di interventi da effettuare.
Il risultato dell’analisi evidenzia i difetti, che possono essere stilistici, contenutistici e strutturali. Di conseguenza, cambierà anche il livello di intervento richiesto.
Tuttavia, come fa l’editor a stabilire le tariffe per il suo lavoro, tariffa che per l’editing si basa sulle cartelle?
Quella cifra in euro che chiamiamo tariffa a cartella è (o dovrebbe essere) la somma ragionata ottenuta calcolando:
Alcuni editor associano la loro tariffa più bassa a un editing base, che va a toccare, per esempio, solo l’aspetto stilistico del romanzo, e quella media a un editing più approfondito, mentre quella alta è per l’editing completo.
Personalmente, però, preferisco valutare lo stato generale del romanzo e proporre un intervento di editing organico, che comprenda un’azione “olistica”, ovvero che abbia come oggetto tutte le componenti (strutturali, contenutistiche e formali) e che varia nell’intensità a seconda della condizione del testo di partenza. Da ciò dipenderà poi la tariffa applicata, che potrò oscillare all’interno della forchetta di prezzi che propongo tra quella base, per testi in buone condizioni di partenza, fino alla massima per quelli messi peggio.
Dove si colloca, però, il fattore tempo?
Non è un fattore che possa essere ignorato, ma sta al singolo professionista calcolare la sua velocità di lavoro, comprendere quanto incida sui costi e valutare quali servizi offrire in relazione a essa, trovando un equilibrio ragionevole tra tempo impiegato e compenso richiesto (per un approfondimento sui prezzi dei prodotti/servizi, vi rimando a questo articolo che spiega come stabilire i prezzi, utile sia ai clienti sia ai freelance).
Veniamo però agli autori, perché è chi scrive a interrogarsi di più sulla questione dei preventivi e della scelta dell’editor.
Da autore o autrice, la prima cosa da chiedersi è se il romanzo sia maturo per un editing. A volte, si pensa all’editing proprio alla fine della prima stesura o addirittura ancora prima di avere terminato il romanzo, invece il mio consiglio è di lasciare decantare il testo e revisionarlo almeno una volta in autonomia.
Grazie a quella fase di revisione autonoma, un autore inizia a vedere pregi e difetti del testo, sarà quello il momento in cui potrà decidere di affidarsi a un editor.
Elementi da valutare dopo aver selezionato una rosa di editor:
Una volta presi in esame questi elementi, autrici e autori hanno degli elementi concreti su cui basarsi per operare una scelta consapevole.
Ho parlato di investimento pensando a quanto un editing ben fatto possa fare la differenza per romanzo e autore. Per come lo intendo io, l’editing è un percorso i cui risultati vanno anche oltre il miglioramento del romanzo in lavorazione, perché un lavoro sul testo al fianco di una/un professionista, in qualche modo, dà agli autori e alle autrici strumenti per comprendere ancora più a fondo la propria scrittura.
Se l’editing non si limita a “dare una sistemata” formale al romanzo, ma diventa occasione di confronto e crescita, allora è un investimento che rimane al di là delle vicende editoriali del testo.
E se non si ha budget? In quel caso si può cominciare a revisionare, essendo consapevoli del fatto che la revisione dell’autore è differente da un editing professionale. Tuttavia, il non potere accedere all’editing non deve essere una scusa per abbandonare a se stesso il romanzo e sperare in un miracolo.
In conclusione, posso affermare che, lungi dall’essere una spesa inutile, l’editing è uninvestimento da valutare con serenità e consapevolezza, confrontando le opzioni offerte dal mercato e tenendo conto delle proprie aspettative. Nel caso si propenda per procedere, allora è lecito aspettarsi, professionalità, rispetto, chiarezza e un processo di miglioramento.
Credits foto header: Nick Morrison via Unsplash
CATEGORIE
ULTIMI ARTICOLI
CONTATTI:
info@valeriamangano.it
P.IVA 11112750960
Copyright © Valeria Mangano
Powered by WordPress – Designed by Alessandra Clerle