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Quando si sceglie l’editor per il proprio romanzo ci sono almeno 7 element da valutare.
Infatti, la scrittura di un romanzo è così personale che editare il testo può rivelarsi un percorso di scoperta, ed è preferibile intraprenderlo accanto a una persona ovviamente competente, ma con la quale siete in sintonia completa (o quasi).
Nei casi più felici e riusciti l’editing sviluppa una relazione professionale di crescita non solo per il romanzo ma anche per le persone coinvolte, autore e editor.
La prima cosa che un buon editor fa di solito è valutare se il romanzo inedito che sta leggendo ha possibilità di miglioramento.
Cerca di capire quanto francamente ti parla l’editor: ti riempie di lodi sperticate, salvo poi dire che però il romanzo è da stravolgere oppure va cauto e ti elenca alcuni dei punti deboli e ti propone un lavoro per migliorarli?
Ti starai chiedendo come dovrebbe fare: basta anche solo la prova su alcune cartelle (io ne offro una su dieci cartelle) e la lettura della sinossi per iniziare a capire se il romanzo è migliorabile.
Un editor professionista ti dirà se è possibile intervenire oppure se è preferibile intraprendere altre strade, come la progettazione, la riscrittura, il coaching e chiarisce subito fin dove potrà arrivare col suo intervento.
Il/la professionista a cui ti stai rivolgendo è comprensibile quando parla oppure ti riempie di tecnicismi e paroloni altisonanti?
È fondamentale che vi capiate e che l’editor mostri il suo interesse a esporre con chiarezza ciò che sa, perché solo così potrai apprendere delle nozioni importanti e applicarle anche in futuro.
Impara ad analizzare i titoli formativi dell’editor distinguendo i corsi accademici (lauree, master universitari) da quelli professionalizzanti svolti da enti privati (corsi di scrittura, di editing ecc.) la cui serietà va valutata volta per volta.
A questo aggiungi le esperienze lavorative: un editor che ha appena frequentato il suo primo corso per intraprendere la professione è meno esperto di una/a che ha lavorato da freelance o da interno con tante case editrici per anni.
Con ciò non ti dico di disdegnare i novelli editor, anche loro devono fare esperienza, e magari potrebbero cominciare dal tuo romanzo.
A seconda dell’età che hai, delle tue esperienze potresti apprezzare un editor che ha un tono di voce più accademico oppure più colloquiale.
Ascolta com’è il tono di voce dell’editor che stai contattando, perché ti dice già tanto di come si rapporterà a te e al tuo testo.
Analizza anche come ti senti quando ti parla (o parla sui social): un editor che fa per te dovrebbe suscitarti emozioni positive, quindi bando a chi ti fa sentire in colpa, ti aggredisce, ti tratta con poco garbo.
L’editor a cui ti stai affidando chiarisce sul suo sito quali saranno le fasi della lavorazione e in cosa consisterà (l’editing infatti non è una correzione bozze)?
Ti ha spiegato quali saranno le tempistiche e i compensi? In che modo dovrai saldare le sue fatture? Infine, ti ha detto quale sarà l’obiettivo dell’editing?
Avere uno specchietto chiaro di questi dati è uno degli elementi da valutare per trovare un editor serio.
La parte relativa alle comunicazioni sul lavoro di editing è rilevante perché ogni editor è differente dall’altro.
Assicurati di chiedere in che forma comunicherete: via mail, al telefono, per piccione viaggiatore?
Può sembrare un dettaglio, ma influenza moltissimo il lavoro sul testo e la soddisfazione degli autori.
Se sei una persona che odia telefonare o parlare in videochiamata, potresti apprezzare l’editor che ti scrive solo e soltanto via mail. Se invece sei una persona che necessita di confronto verbale (come me) allora cerca anche chi ti offre questa possibilità.
In questo caso, come in quasi tutti gli altri, a valere è la tua percezione e le tue esigenze specifiche.
Qual è l’approccio operativo al testo? In pratica, come lavorerà l’editor?
Ti suggerisco di notare se ti propone dei momenti di confronto o meno. A mio parere, è fondamentale che l’editor spieghi il suo punto di vista e il perché proponga determinate soluzioni, ma la scelta finale deve essere sempre di chi ha scritto il romanzo.
Quindi, se in un qualsiasi momento dovessi sentire che non è così, non esitare a farlo notare.
Forse l’editor non chiarisce sul suo sito questo aspetto o non ti è venuto in mente di chiederglielo nella call conoscitiva: bene puoi sempre richiedere un ulteriore confronto.
A questo punto hai una serie di strumenti in più per valutare a chi affidare il tuo testo. È una scelta importante ma anche emozionante, perché l’editing ti permetterà di esplorare il tuo romanzo e il tuo modo di percepire e vivere la tua scrittura in un modo del tutto nuovo!
Vuoi sapere come posso aiutarti e se potrei essere l’editor per te e per il tuo romanzo? Scoprilo e vai sul form per prenotare il tuo editing di prova!
Crediti foto: grazie a Visually Us via Pexels.
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